Tag: musica per pianoforte

Gaetano Briganti: architetto, inventore, musicista

Gaetano Briganti nacque a Gallipoli nel 1816 da quella illustre famiglia proveniente dal comune di Marzabotto, in provincia di Bologna, che nel XVII e XVIII aveva avuto i suoi massimi esponenti nel famoso trio composto da Tommaso, Filippo e Domenico.

Conosciuto quasi esclusivamente come architetto ed ingegnere, nonché come inventore del pantarmonico, uno straordinario e complesso strumento musicale in grado di riprodurre il suono di violino, viola, violoncello e contrabbasso, Gaetano Briganti fu anche un eccellente compositore di musica sacra (Messe e Mottetti) e di opere liriche per il teatro: Sofronia del 1860 e la Scena Lirica per l’inaugurazione del Teatro Garibaldi di Gallipoli, del marzo 1879.

Continua così l’opera di ricerca biografica relativa ai compositori del passato e di recupero e salvaguardia della musica contenuta in antichi spartiti, intrapresa da Laura De Vita con la fondamentale collaborazione del M° Luigi Solidoro, il quale ha curato le note critico-musicali, la trascrizione orchestrale e la riduzione per pianoforte della Scena Lirica.
La prefazione al volume è di Elio Pindinelli, Vicepresidente della Società Storica di Terra d’Otranto.

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ERCOLE PANICO (1835-1891): LA VITA E LE OPERE DI UN BRILLANTE E GENIALE MUSICISTA DELL’OTTOCENTO GALLIPOLINO

La monografia, dopo aver esplorato il ruolo delle fanfare in epoca risorgimentale e aver narrato le vicende di Michele Panico, turbolento capobanda del periodo, recupera la preziosa storia di uno dei suoi figli, Ercole, musicista originario di Neviano e direttore della fanfara di Gallipoli, nonché uno dei personaggi più discussi di tutto il Sud Italia nel XIX secolo.
Per più di un secolo, la sua vita e le sue opere sono rimaste avvolte nel mistero e gli appassionati di musica e tradizioni locali conoscevano solo alcune composizioni sacre, gelosamente custodite negli archivi delle Confraternite della Città di Gallipoli.

Gli autori, oltre a tracciare il profilo umano dell’artista, raccontando notizie ed episodi inediti, regalano al lettore la ristampa anastatica di numerose composizioni che si ritenevano ormai perdute: tre Album di marce, polke, mazurke, valzer, canzoni ed inni, per un totale di ventuno brani, molti dei quali composti in occasione di eventi di rilievo o dedicati ai personaggi illustri del tempo, tra cui anche Margherita di Savoia, Benedetto Cairoli e Giuseppe Garibaldi. Da queste vivaci composizioni emerge prepotentemente la personalità estrosa dell’artista.

Gustosissimi sono poi gli aneddoti riportati che dipingono il maestro come un artista geniale e volubile, come uomo irascibile ma di buon cuore, sempre di corsa tra alcool, gioco d’azzardo, riunioni massoniche e chiassosi concerti.

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La Marcia Funebre per i funerali di Pio IX (Vincenzo Alemanno)

Breve intervista a Luigi Solidoro e recensione della sua nuova pubblicazione.
Leggi sulla rivista culturale Il Pensiero mediterraneo, 26 marzo 2021.


In occasione del periodo di Quaresima 2021, è uscito nei principali book store internazionali il nuovo lavoro del M° Luigi Solidoro, da tempo attivo nel campo della ricerca storico-musicale.

Si tratta della trascrizione per pianoforte di una Marcia funebre composta dal gallipolino Vincenzo Alemanno, attivo come organista nel XIX secolo nelle principali Chiese di Gallipoli. Una composizione tratta dalla sua Messa di Requiem e composta, su commissione del Rev.mo Capitolo della Città di Gallipoli, per i Solenni Funerali di Papa Pio IX, celebrati nella Chiesa Cattedrale di Sant’Agata, sabato 16 marzo 1878 (quando l’Alemanno era organista contemporaneamente presso la stessa Cattedrale di Sant’Agata, la Chiesa del Carmine e la Chiesa delle Anime). Il documento, di straordinaria importanza per tutti gli studiosi e per tutti gli appassionati delle tradizioni e della musica del Salento, è posseduto in originale dallo stesso Solidoro assieme ad altre composizioni inedite del maestro Alemanno.

L’introduzione storico-musicale del volume, curata dalla dott.ssa Laura De Vita, oltre a descrivere le caratteristiche peculiari formali e stilistiche di questa composizione, svela finalmente anche la data ed il luogo di morte dell’Alemanno, rimasti fino ad oggi sconosciuti.

L’Ufficiale dell’Anagrafe del Comune di Gallipoli non ha potuto mai comunicarmi la data ed il luogo del decesso, rimasti sconosciuti per oltre un secolo. Le difficoltà nel rintracciare questi dati derivavano, da un lato, dall’assenza di annotazione dell’atto di morte sul foglio di nascita del compositore, risalente all’anno 1827 e, dall’altro, dalla totale assenza del nome di Vincenzo Alemanno nei registri dei morti di Gallipoli post 1913. Dopo attente e faticose ricerche condotte autonomamente su tutto il territorio della Provincia, sono riuscita finalmente a ripercorrere le orme dell’Alemanno scoprendo il Comune dove si era trasferito negli ultimi anni di vita e, conseguentemente, anche la data precisa della sua morte” spiega Laura De Vita. Un prezioso tassello che si aggiunge così al già ricco patrimonio artistico-musicale della ridente Kale Polis jonica, i cui abitanti sono intimamente e gelosamente legati alle proprie tradizioni, alla propria storia e alla propria eredità culturale. 

Il volume, edito da Youcanprint nel febbraio 2021, può essere acquistato in tutti i principali bookstore, sia in formato digitale, sia in formato cartaceo.

Luigi Solidoro e Laura De Vita, marito e moglie nella vita, hanno in comune la passione per la ricerca storico musicale, tanto da pubblicare, nel 2019 e nel 2020, due monografie sulla vita e le opere di due importanti compositori: Francesco Luigi Bianco, molto amato per le sue frottole del venerdì dell’Addolorata, ed Ercole Panico, discusso ed acclamato capo fanfara in terra d’Otranto nella seconda metà del XIX secolo. 

La marcia funebre – spiega il maestro Solidoro – è una composizione musicale che fa parte del più ampio genere della marcia, cadenzata sul passo umano e destinata, fin dalle sue origini nel XVII secolo, ad accompagnare i movimenti dei cortei militari. Un genere musicale che è stato poi utilizzato durante il trasporto del feretro per funerali dei reali e dei personaggi illustri e che, dalla prima metà del XIX secolo, ha avuto un notevole incremento, quando a cimentarsi in esso furono i più grandi musicisti del tempo come L. Van Beethoven e F. Chopin. In particolare, la Marcia funebre del terzo movimento della Sonata n. 2 op. 35 in si bemolle minore di Chopin è, ancora oggi, la più eseguita in tutto il mondo: un vero e proprio capolavoro di melodia e di espressività che ha costituito un modello seguito dai compositori successivi che hanno voluto cimentarsi con questo genere musicale”.

Il solitario canto funebre che caratterizza queste composizioni riesce, in maniera unica e senza eguali, a far meditare profondamente gli ascoltatori sul misterioso destino che spetta ad ogni uomo una volta terminata l’esperienza terrena, mettendo in luce lo strazio del distacco e la speranza della pace eterna. Per queste caratteristiche, le marce funebri costituiscono la colonna sonora del periodo quaresimale e, in particolar modo, dei Riti della Settimana Santa, indissolubilmente legati all’antica dominazione spagnola nell’Italia meridionale: “Impossibile oggi pensare al lento e grave incedere dei confratelli incappucciati durante le processioni senza pensare al suono, ora delicato e struggente, ora maestoso e raggelante, delle marce funebri eseguite dalle bande musicali cittadine”, continua il M° Solidoro “In tutto il Meridione d’Italia, i repertori bandistici hanno una base comune, costituta da celeberrime marce come quella di F. Chopin e quella di A. Vella, e una componente variabile, costituita da numerose composizioni di autori locali, sia del passato che contemporanei, che costituiscono un prezioso patrimonio identitario della specifica comunità di riferimento. Un bagaglio di cultura e di tradizione popolare dunque, vera e propria memoria storica di intere generazioni, che occorre custodire e valorizzare, in modo che venga tramandato intatto ai posteri.”

Lo stesso Luigi Solidoro è uno di quegli autori che hanno contribuito ad arricchire la tradizione musicale autoctona, iniziando giovanissimo a comporre marce funebri per la Settimana Santa gallipolina. Già nel lontano 2001 scrive Il pianto della Vergine per la processione del Venerdì Santo organizzata dalla Confraternita di Santa Maria degli Angeli e Mater Desolata per la processione del Sabato Santo, organizzata dalla Confraternita della Purità di Gallipoli. Successivamente, nel 2012 compone la marcia Cristo in croce per la processione dell’Urna realizzata dalla Confraternita del SS. Crocifisso e nel 2016 Presso la croceMarcia e Preghiera per il Venerdì Santo, per solista, coro a due voci miste e banda. Ricordiamo poi i due Oratori Sacri per la settimana santa Il dolore di Maria (2013) e Maria Desolata (2015), il primo su testo dello stesso Luigi Solidoro, il secondo su testo di Don Luciano Solidoro.

G. B.

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