Presentazione al Bellavista Club del romanzo “La vanità del tempo”, con la partecipazione del pianista Luigi Solidoro e del soprano Laura De Vita
Il romanzo La vanità del tempo ( Ed. Ciclope Lettore) di Alessandra De Matteis, sarà presentato al pubblico l’11 luglio alle ore 20:00, presso l’Hotel Bellavista di Gallipoli, in un evento che intreccerà letteratura, musica e riflessione storica.
Alla serata interverranno:
– Dario Piombino Mascali, antropologo presso l’Università di Vilnius (autore, tra gli altri, de “Il Maestro del sonno eterno” e “Lo spazio di un mattino”); titolo dell’intervento: “Le belle addormentate: tra fiaba e realtà, un viaggio tra le dormienti delle fiabe e quelle della storia”: mito e scienza si intrecciano nella conservazione del corpo e del tempo;
– Francesco Paolo De Ceglia, ordinario di storia della scienza presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dove dirige il Centro interuniversitario di ricerca “Seminario di Storia della Scienza” e autore de “Il segreto di San Gennaro, storia naturale di un miracolo napoletano” (Einaudi, 2016); titolo dell’intervento: “Il sangue che non si corrompe: tra miracolo e materia, dal prodigio di San Gennaro alla scienza”: indagine sul sangue, la sacralità e la particolarità ematica della protagonista del romanzo.
Moderatore: Francesco Danieli, Direttore di “Krinomai”, Rivista Italiana di storia e critica delle arti (Milano).
L’evento sarà arricchito dagli intermezzi musicali del soprano Laura De Vita e del M° Luigi Solidoro al pianoforte.
A seguire, aperitivo con l’autrice.
Ingresso gratuito su prenotazione fino a esaurimento posti al numero +39 3921997442.
Il romanzo – ospite al Salone del libro di Torino 2025, nonché candidato al concorso “Una storia per il cinema” (Ass. CineHeart – Roma) e già in traduzione per il mercato internazionale con il titolo provvisorio di Into the Storm – è una narrazione audace che fonde realtà e finzione, memoria storica e inquietudine contemporanea, passando dalla Puglia a Palermo, da Chicago a Washington e Oknö, fino alle stanze più segrete della coscienza.
Al centro del romanzo, il personaggio di Quentin, enigmatico, tragico e profondamente umano, la cui storia personale si intreccia con quelle – realmente documentate – di Rosalia Lombardo, la bambina palermitana il cui corpo non conosce corruzione, e di Karolina Olsson, rimasta in uno stato di apparente letargia per oltre trent’anni. In una vertigine narrativa, è attraverso le parole di Quentin che il romanzo apre uno squarcio sorprendente nella genesi del movimento complottista QAnon, in una incursione incolpevole e inconsapevole, in un ribaltamento di prospettiva sorprendente.
Il libro diventa così un mosaico narrativo che sfida i lettori a distinguere ciò che è reale da ciò che è raccontato. “La vanità del tempo” si configura come un puzzle letterario in cui mistero, emozione e riflessione si intrecciano sullo sfondo di un dialogo tra verità e illusione, tra l’umano e il mito. Un’indagine sul tempo – biologico, digitale, storico – e sulla manipolazione del reale, che mette in discussione le narrazioni ufficiali e restituisce dignità al dubbio, all’ambiguità, al dolore.


